La Siae fa orecchie da mercante

Con due (nuove) lettere inviate a mezzo pec alla SIAE, Assoradio ha chiesto il rispetto delle normative vigenti, il Dlgs 35/2017 e il DPCM del 2/2/2015 che indicava i criteri per definire i compensi, cioè equità e ragionevolezza.

Ma la SIAE (come ha sempre fatto finora) pare essere sorda a richiami e richieste, comportandosi alla stregua del più becero monopolista.

Inoltre, ASSORADIO, è entrata in possesso di alcuni documenti che dimostrano inequivocabilmente come la SIAE non rispetta la Legge e impone di fatto una tassa elucubrata probabilmente in un incubo notturno, pari anche al 20% dei fatturati di alcuni utilizzatori radiofonici.

Come altrettanto inequivocabilmente dimostrano tali documenti di cui siamo in possesso (e che ci riserviamo di consegnare a chi di competenza) finora la SIAE si è sempre di fatto rifiutata di indire AUDIT con tutte le Associazioni di categoria preferendo audit PRIVATE ad audit PUBBLICHE. Cioè, ha definito compensi e canoni SOLO CON ALCUNE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA.

Lasciamo a voi che ci leggete chiedervi CON CHI la SIAE ha preferito incontrarsi per tali audit PRIVATE, e PERCHE’.

Copia delle lettere inviate alla Siae da Assoradio sono disponibili per i soli associati. Se vuoi associarti anche tu, scrivi subito una mail a: assoradio@gmail.com.

Far parte di Assoradio costa solo venti euro all’anno. Finora Assoradio è stata riconosciuta da diverse entità, fra cui la LEA e SOUNDREEF, che tutelano anch’esse i DIRITTI D’AUTORE come la SIAE.

 

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