
Antitrust: la 146/2017 va rivista
Anche la AGCM (nota come Autorità Antitrust) si è espressa sulle evidenti distorsioni introdotte “a sistema” dal DPR 146/2017, grazie al quale SOLO ALCUNE EMITTENTI HANNO RICEVUTO I CONTRIBUTI MISE E I FONDI DI EMERGENZA COVID.
Probabilmente, ad allertare l’Antitrust sarà stato anche leggere quanto scritto da Assoradio circa il fatto che BEN 4 MILIONI su 50 del fondo di emergenza, siano andati a finire nei conti correnti di uno stesso gruppo editoriale (pugliese) presente con ben 4 emittenti nella classifica delle prime 100, che sono poi quelle che si spartiscono la fetta maggiore del Fondo.
Certo si sarà trattato di una notizia che non è andata giù alle altre ammesse, con elargizioni minori. E qualcuno avrà segnalato questa come una DISTORSIONE DEL MERCATO E DELLA CONSORRENZA.
Perché -è evidente- se tu, Stato, aiuti il mio concorrente regalandogli QUATTRO MILIONI DI EURO, per esempio, ne deriva il potenziamento di capacità in danno delle altre concorrenti sulla stessa piazza.
Immaginate un venditore di arance, che per poter avere la sua bancarella al mercato rionale, riceva dal Comune una somma ingente: la conseguenza è che potrà vendere la sua frutta a un prezzo sensibilmente più basso dei concorrenti, attirando alla sua bancarella molte più massaie interessate a comprare quelle arance.
In ogni caso, l’AGCM (Antitrust) ha inviato ai presidenti di Senato e Camera, e al consiglio dei Ministri, una segnalazione sui contributi di emergenza Covid, ribadendo che esistono criticità nello stesso DPR 146/2017 e che le irregolarità nella gestione del Fondo di Emergenza Covid (assegnato solo a circa 700 fra radio e Tv) derivano da tali criticità.
l’AGCM conclude la propria nota auspicando che il DPR 146/2017 venga al più presto rivisto, e suggerisce (come avevamo detto noi) di assegnare solo una parte dei fondi/contributi alle emittenti “in possesso dei requisiti”, ma lasciandone una parte alle altre emittenti, una parte che sia sufficientemente congrua per aiutare le emittenti più piccole e deboli.
Noi andiamo oltre, e diciamo che da che Mondo è Mondo, gli aiuti sono sempre stati assegnati AI PIU’ DEBOLI e non a chi ricco già lo è. Dunque, sarebbe auspicabile che i fondi venissero divisi -al più- esattamente a metà, dividendone un 50% fra chi “ha i requisiti” e il resto fra chi non ha i “requisiti”.
E badate bene: questa divisione a metà scaturisce dal fatto che le emittenti escluse sono state molte di più di quelle incluse in graduatoria.
Dunque, Assoradio si auspica che si segua questa via, e invita tutte le associazioni “sane” a far gruppo perché si raggiunga il suddetto scopo: metà e metà.
N.B.: il documento dell’AGCM è a disposizione dei soci di Assoradio. Inviare richiesta a: assoradio@gmail.com